Cristiani per la nazione
Le Chiese Evangeliche Riformate Battiste in Italia sono liete di sostenere i contenuti espressi nella seguente dichiarazione:
Dichiarazione finale
Noi, partecipanti al convegno “Cristiani per la Nazione” tenutosi alla Camera dei Deputati di Roma il 15 giugno 2012,
Ringraziamo Dio per l’occasione preziosa di incontro che ci ha incoraggiato ad una nuova stagione di impegno evangelico nel nostro Paese che ci porti ad essere una realtà spiritualmente significativa;
Siamo consapevoli che la testimonianza evangelica italiana, benché piena di pagine gloriose di dedizione alla causa dell’evangelo, non sempre ha saputo interpretare bene l’esigenza biblica di un impegno cristiano in ogni campo della vita e che è necessario favorire un più profondo radicamento nell’evangelo che recuperi il senso olistico della missione cristiana;
Abbiamo per questa ragione ascoltato e fatto nostra la sollecitazione dello “spirito di Losanna” che ci ricorda che “l’evangelizzazione e l’attività socio-politica fanno parte, ambedue, del nostro dovere cristiano” (Patto di Losanna, 1974, par. 5). La missione cristiana è annuncio dell’evangelo e azione evangelica, rivolta a persone e popoli, volta a trasformare le vite di chi crede e del mondo intero, con realismo e modestia, ma con la fiducia nella potenza dell’evangelo biblico;
Ci impegniamo a crescere nella capacità di rappresentare le istanze dell’evangelo in tutti i settori della società italiana (libertà religiosa, media, cultura, società, impresa, scuola, famiglia, bioetica, impegno internazionale, …), superando l’estraneità culturale, la frammentazione tra noi e mantenendo la fedeltà alla Parola di Dio;
In un clima generale caratterizzato da crisi morale e spaesamento spirituale, rinnoviamo il nostro impegno davanti a Dio di servirlo con tutto noi stessi per il bene della nostra nazione, in uno spirito di unità nell’evangelo biblico. L’Italia ha bisogno della differenza che l’evangelo può fare!
Incoraggiamo tutti i credenti, le chiese e le agenzie cristiane, a condividere liberamente e civilmente le loro convinzioni nello spazio pubblico, evitando i rischi sia del totalitarismo religioso che vuole imporre la fede, sia quelli del laicismo che la vuole escludere dalla vita pubblica.
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