LA PERSONALITA’ DELLO SPIRITO SANTO
di C. H. Spurgeon
Sermone predicato il 21 gennaio 1855 a New Park Street Chapel, Soutwark.
“Ed io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro Consolatore, che abiterà con voi per sempre: lo Spirito di verità, che il mondo non può ricevere, perché non lo vede, né lo conosce: ma voi lo conoscete perché dimora con voi e sarà in voi” (Giovanni 14:16-17).
Sarete sorpresi di sentirmi annunciare che stamani non intendo dire nulla sullo Spirito Santo come Consolatore. Mi propongo di parlarne questa sera, in un sermone speciale. In questo discorso mi sforzerò di spiegare e mettere particolarmente in risalto certe altre dottrine che credo siano chiaramente insegnate in questo testo, e che spero che Dio Spirito Santo possa rendere utili alle nostre anime. Il vecchio John Newton disse una volta che c’erano libri che non riusciva a leggere; erano abbastanza buoni, ma, diceva: “sono libri da mezzo penny – dovete prenderne in quantità prima che acquistino qualche valore; ci sono altri libri d’argento e altri d’oro, ma io ho un libro che è composto da banconote; ed ogni pagina è una banconota di immenso valore.” Ed è questo che scopro nel testo: che ho una banconota di una somma tale che non potrei spiegarvela in una sola mattinata. Dovrei tenervi qui diverse ore prima di riuscire a rivelare l’intero valore di questa preziosa promessa, una delle ultime che Cristo ha dato al Suo popolo.
Vi invito a fare attenzione a questo passo, perché vi troveremo degli insegnamenti su quattro punti in particolare. Il primo punto riguarda la vera e propria personalità dello Spirito Santo; il secondo, riguarda il ministero congiunto delle tre gloriose Persone nell’opera della nostra salvezza; nel terzo, scopriremo qualcosa su cui fondare la dottrina della dimora dello Spirito Santo nelle anime di tutti i credenti; e nel quarto, capiremo il motivo per cui la mente carnale rifiuta lo Spirito Santo.
I. Prima di tutto, prenderemo in considerazione qualche piccolo insegnamento sulla particolare PERSONALITÀ DELLO SPIRITO SANTO. Siamo così tanto abituati a parlare dell’influenza dello Spirito Santo e delle Sue sante opere e dei favori che concede, che siamo portati a dimenticare che lo Spirito Santo è veramente e realmente una persona – che è una sostanza – un’entità, o, come diciamo di solito noi Trinitariani, una Persona che è essenzialmente Dio. Temo che, anche se non ce ne accorgiamo, abbiamo acquisito l’abitudine di guardare allo Spirito Santo come a una emanazione che proviene dal Padre e dal Figlio, ma non come una Persona reale in sé stessa. So che non è facile far acquisire alla nostra mente l’idea dello Spirito Santo come Persona. Posso pensare al Padre come Persona, perché i Suoi atti sono tali da farmelo comprendere. Lo vedo sostenere il mondo nell’etere; Lo vedo fasciare i neonati mari in panni di oscurità; so che è Colui che plasmò le gocce di grandine, che accompagnò le stelle ai loro posti, chiamandole per nome. Posso concepirLo come Persona perché vedo le Sue opere. Posso considerare Gesù, il Figlio dell’Uomo, come una Persona reale, perché è ossa delle mie ossa e carne della mia carne. Non occorre una grande fantasia per immaginare il bambino a Betlemme, o vedere “l’Uomo del dolore e familiare col patire;” vedere il re dei martiri, come fu perseguitato nel palazzo di Pilato, o inchiodato alla Croce maledetta, per i nostri peccati. E nemmeno trovo difficoltà a vedere la Persona del mio Gesù seduto sul trono in cielo; o cinto di nubi e adornato col diadema di tutto il creato, chiamando la terra al giudizio, e convocandoci per ascoltare la nostra sentenza finale. Ma quando giungo ad occuparmi dello Spirito Santo, le Sue azioni sono così misteriose, il Suo agire così segreto, i Suoi atti così lontani da qualsiasi cosa abbia un senso, e un corpo, che non riesco tanto facilmente ad accettare l’idea che si tratti di una Persona; ma è una Persona. Dio Spirito Santo non è un influsso, un’emanazione, un flusso di qualcosa che proviene dal Padre, ma è una Persona reale tanto quanto lo è Dio il Figlio, o Dio il Padre. Questa mattina proverò a chiarire la dottrina, e a mostrarvene la verità – cioè che Dio Spirito Santo è davvero una Persona.
La prima prova la dedurremo dalla vasca battesimale. Lasciate che vi conduca, come ho condotto altri, in quella vasca, ora nascosta, ma che vorrei fosse sempre visibile ai vostri occhi. Lasciate che vi porti alla fonte battesimale, dove stanno i credenti nel nome del Signore Gesù, e sentirete pronunciare le solenni parole: “Io ti battezzo nel nome,” – nota – “nel nome,” non nei nomi, – “del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo.” Chiunque sia stato battezzato secondo la vera formula posta nella Scrittura, deve essere un Trinitariano: altrimenti il suo battesimo è una farsa e una menzogna, ed egli stesso si presenta come un ingannatore e un ipocrita davanti a Dio. Come è menzionato il Padre, e il Figlio, così lo è lo Spirito Santo, e il tutto è sintetizzato dall’espressione: Trinità nell’Unità, perché è detto, non i nomi, ma “il nome”, il glorioso nome, il nome di Jahweh: “del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.” Lasciate che vi ricordi che la stessa cosa accade ogni volta che voi venite congedati da questa casa di preghiera. Nel pronunciare la solenne benedizione finale, noi invochiamo su di voi l’amore di Gesù Cristo, la grazia del Padre, e la comunione dello Spirito Santo, e questo, in accordo con la maniera apostolica di riferirsi alla Trinità, crea un’evidente distinzione fra le Persone, mostrando che noi crediamo che il Padre è una Persona, che il Figlio è una Persona, e che lo Spirito Santo è una Persona. Non ci sono altre prove nella Scrittura, ma penso che queste siano sufficienti per ogni uomo sensibile. Egli dovrebbe capire che se lo Spirito Santo fosse un semplice influsso, non sarebbe citato unitamente con i due che noi tutti professiamo essere vere e proprie persone.
Una seconda argomentazione emerge dal fatto che lo Spirito Santo ha realmente fatto diverse apparizioni nel mondo. Il Grande Spirito ha manifestato se stesso all’uomo; ha preso una forma, così che mentre non è stato visto dai mortali, è stato così velato dell’apparenza che assunse, da essere visto, limitatamente a quell’apparenza, dagli occhi di tutti gli osservatori. Voi vedete Gesù Cristo, il nostro Salvatore? Ecco il fiume Giordano, con le sponde degradanti, e i vecchi salici piangenti. Gesù Cristo, il Figlio di Dio, scende nel fiume, e il Battista, Giovanni, lo immerge nelle acque. Le porte del cielo sono aperte; si presenta una miracolosa apparizione, una vivida luce risplende dal cielo, più luminosa del sole in tutta la sua grandezza, e, in un effluvio di gloria, ecco discendere qualcosa che voi riconoscete essere uno spirito. Rimane su Gesù – si posa sulla Sua testa, e, come facevano gli antichi pittori, pone un alone intorno alla fronte di Gesù; nello stesso modo lo Spirito Santo diffuse un’aureola intorno al viso di Colui che venne a compiere tutta la giustizia, iniziando con il comandamento del battesimo. Lo Spirito Santo fu visto come uno spirito, a sottolineare la Sua purezza e la Sua dolcezza, e venne come uno Spirito dal cielo per mostrare che è solo dal cielo che discende. E non è nemmeno questa l’unica volta in cui lo Spirito Santo si è manifestato in una forma visibile. Notate quel gruppo di discepoli riuniti insieme in un alto solaio; stavano aspettando la benedizione promessa; alla fine essa arrivò. Ascoltate! C’è un suono come un soffio di vento impetuoso; riempie tutto il luogo dove stanno seduti e, attoniti, essi si guardano intorno, chiedendosi cosa sta accadendo. Ed ecco che appare una luce folgorante, che va a risplendere sulla fronte di ognuno: lingue di fuoco che si dividono e si posano su di loro. Cosa erano quelle meravigliose apparizioni di vento e di fuoco, se non una manifestazione dello Spirito Santo nella Sua propria Persona? Io dico che la realtà dell’apparizione rivela che Egli deve essere una Persona. Un influsso non potrebbe apparire – un attributo non potrebbe apparire: non possiamo vedere gli attributi – non possiamo vedere gli influssi. Lo Spirito Santo deve essere stato una Persona; poiché fu visto da occhi mortali e fu percepito dai sensi.
Un’altra prova deriva dal fatto che qualità personali sono attribuite, nella Scrittura, allo Spirito Santo. Per primo, vi leggo un testo in cui lo Spirito Santo è presentato come chi ha intendimento. Nella prima Lettera ai Corinzi cap. 2, potete leggere: “Ma com’è scritto, occhio non ha visto, né orecchio udì, né sono entrate nel cuore dell’uomo, le cose che Dio ha preparato per coloro che lo amano. Ma Dio le ha rivelate a noi per mezzo del Suo Spirito: perché lo Spirito controlla ogni cosa, sì, le cose profonde di Dio. Perché quale uomo conosce le cose dell’uomo se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così anche le cose di Dio l’uomo non le conosce, ma lo Spirito di Dio.” Ecco dunque l’intelligenza – la capacità di conoscere è attribuita allo Spirito Santo. Ora, se ci sono persone le cui menti sono di così assurde vedute da voler imputare quegli attributi ad un altro, e parlare di un semplice influsso che ha intendimento, allora non parlo più. Ma credo che ogni essere razionale ammetterà che quando di qualcosa si dice che ha intendimento, deve trattarsi di un essere – deve essere infatti una persona. Nel XXII capitolo, al vers. 11 della stessa Lettera, voi troverete una volontà attribuita allo Spirito Santo. “Ma tutte queste cose le opera quell’unico e medesimo Spirito, distribuendo i doni a ciascuno in particolare come vuole.” Allora è chiaro che lo Spirito Santo ha una volontà. Non deriva da Dio semplicemente con la volontà di Dio, ma ha una volontà propria, che è sempre in armonia con la volontà dell’infinito Jahweh, ma che è, tuttavia, distinta e separata; è per questo motivo che io affermo che lo Spirito Santo è una Persona. In un altro testo la potenza è attribuita allo Spirito Santo, e la potenza è una cosa che può essere attribuita solo a un’entità. In Romani 15:13 è scritto: “Or il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e di ogni pace nella fede, affinché abbondiate nella speranza, per la potenza dello Spirito Santo”. Non ho bisogno di insistere su questo punto, perché è ovvio che ovunque voi troviate intendimento, volontà e potenza, trovate anche un’entità; non può trattarsi semplicemente di un mero attributo, né di una metafora, e nemmeno può essere una personificazione; deve trattarsi di una persona.
Ho un’ulteriore prova, che forse sarà per voi più chiara di ogni altra. Imprese ed opere sono attribuite allo Spirito Santo; perciò Egli deve essere una Persona. Potete leggere nel primo capitolo del libro della Genesi, che lo Spirito aleggiava sulla superficie della terra, quando questa era ancora disordinata e confusa. Da principio questo mondo era una massa caotica; non esisteva ordine; era come la valle delle tenebre e dell’ombra della morte. Dio Spirito Santo stendeva le Sue ali sopra di essa; spargeva il seme della vita; fu Lui che innestò le cellule da cui prendono vita tutti gli esseri viventi; fu Lui che fecondò la terra rendendola capace di produrre la vita. Ora, deve essere stata una persona a mettere ordine nella confusione; deve essere stato un essere vivente quello che aleggiava su questo mondo e lo rendeva ciò che è oggi. Ma non leggiamo forse nella Scrittura anche qualcosa di più sullo Spirito Santo? Sì, abbiamo detto che i “santi uomini dell’antichità parlavano mossi dallo Spirito Santo”. Quando Mosè scrisse il Pentateuco, lo Spirito Santo muoveva la sua mano; quando Davide scriveva i Salmi e componeva dolci melodie con l’arpa, era lo Spirito Santo che donava alle sue dita quel celestiale movimento; quando dalle labbra di Salomone uscivano le parole dei Proverbi improntati a saggezza, o quando faceva risuonare i Cantici d’amore, era ancora lo Spirito Santo che suggeriva le parole di sapienza e gli inni celestiali. Ah! E quale fuoco fu quello che toccò le labbra dell’eloquente Isaia? (Isaia 6:6-7) Quale mano fu quella che si posò su Daniele? Quale potere fu quello che rese Geremia tanto accorato nel suo dolore? O cosa fu che mise le ali a Ezechiele, e lo rese come un’aquila, capace di volteggiare fino ad altezze misteriose, a vedere la sconosciuta potenza tanto al di fuori della nostra portata? Chi fu che fece di Amos, il mandriano, un profeta? Chi insegnò al rozzo Aggeo a tenere i suoi tonanti discorsi? Chi mostrò ad Abacuc i cavalli di Jahweh, che calpestavano le acque? (Abacuc 3:15) O chi accese la focosa eloquenza di Nahum? Chi costrinse Malachia a chiudere il libro risuonante delle parole di sciagura? Chi fu in tutti questi casi, se non lo Spirito Santo? Poteva non essere stata una persona ad agire dentro e per mezzo di questi antichi testimoni? Noi dobbiamo crederlo. Non possiamo fare a meno di crederlo, quando ricordiamo che i “santi uomini del passato parlavano mossi dallo Spirito Santo”.
E quand’è che lo Spirito Santo avrebbe cessato di esercitare la Sua influenza sugli uomini? Vediamo che Egli ha ancora a che fare con i Suoi servi e con tutti i Suoi santi. Torniamo agli Atti, e trovate che lo Spirito Santo dice: “Mettetemi da parte Barnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati” (Atti 13:2). Non ho mai sentito che un attributo dicesse una cosa del genere. Lo Spirito Santo disse a Pietro: “Vai dal centurione, e ciò che io ho purificato non chiamarlo sporco” (Atti 10:15). Lo Spirito Santo portò via Filippo dopo che ebbe battezzato l’eunuco, e lo condusse in un altro luogo. Lo Spirito Santo disse a Paolo: “Tu non andrai in quella città, ma in un’altra.” (Atti 16:6-10) E sappiamo che lo Spirito Santo fu bestemmiato da Anania e Saffira, quando fu detto: “Tu non hai mentito all’uomo ma a Dio.” (Atti 5:4) E ancora, quella potenza che avvertiamo ogni volta che siamo chiamati a predicare, quella stupenda eloquenza che rende le nostre labbra così potenti, e che ci dona pensieri che sono come uccelli di paesi lontani, non originari della nostra anima; quell’influsso che io avverto, il quale, anche se non mi dona eloquenza poetica, mi dà però una potenza che non avevo avvertito prima, e mi eleva al di sopra degli altri. Quella maestà di cui Egli riveste i Suoi ministri, così che persino nel bel mezzo della battaglia gridano: “Aha! come il cavallo di battaglia di cui si parla nel Libro di Giobbe, e li fa muovere come coccodrilli nell’acqua; quella potenza che ci dà potere sugli uomini, e li porta a sedersi e ad ascoltare, come se i loro orecchi fossero incatenati, o come se fossero in balìa del potere di qualche mago. Quella potenza deve venire da una Persona, deve venire dallo Spirito Santo.
Ma non è detto nella Scrittura, e non lo sentiamo forse, cari fratelli, che è lo Spirito Santo che rigenera l’anima? È lo Spirito Santo che ci risveglia. “Dio ha vivificato anche voi, voi che eravate morti nelle vostre colpe e nei vostri peccati” (Efesini 2:1). È lo Spirito Santo che trasmette il primo germe di vita, convincendoci quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio avvenire. E non è forse lo Spirito Santo che, dopo che la fiamma si è accesa, la alimenta con il soffio della sua bocca e la mantiene in vita? Il Suo autore è il Suo conservatore. Oh! possiamo dire che è lo Spirito Santo che opera nell’anima degli uomini, che li porta ai piedi del Sinai, e che poi li guida al dolce luogo chiamato Calvario? Possiamo dire che Egli opera tutte queste cose; e come si può ancora sostenere che non è una persona? Può essere detto, ma dai pazzi; perché non sarà mai una persona saggia quella capace di considerare tali cose come provenienti da chiunque altro che non sia una persona gloriosa, un essere divino.
Lasciate che vi dia un’altra prova e avrò finito. Certe sensazioni sono attribuite allo Spirito Santo, e possono essere comprese solo partendo dal fatto che Egli è davvero una Persona. Nel quarto capitolo di Efesini, verso 30, è detto che lo Spirito Santo può essere rattristato: “Non contristate lo Spirito Santo di Dio, con il quale siete stati sigillati fino al giorno della redenzione”. In Isaia 63:10, è detto che lo Spirito Santo può essere offeso: “Ma essi si ribellarono, e offesero il Suo Santo Spirito, perciò egli tornò ad essere il loro nemico e combatté contro di loro.” In Atti 7:51 leggete che allo Spirito Santo si può resistere: “Gente di collo duro e incirconcisa di cuore e d’orecchi, voi opponete sempre resistenza allo Spirito Santo; come fecero i vostri padri, così fate anche voi.” E nel quinto capitolo, nono verso dello stesso libro, troverete che lo Spirito Santo può essere tentato. È lì che Pietro disse a Anania e Saffira: “Com’è che vi siete accordati per tentare lo Spirito del Signore?” Ora, queste cose non potevano essere emozioni da attribuire a una qualità o a un influsso; esse devono essere interpretate in relazione a una persona. Un influsso non può essere rattristato; solo una persona può essere rattristata, offesa o respinta.
E ora, cari fratelli, penso di aver risolto la questione della personalità dello Spirito Santo; permettetemi ora, ancor più seriamente, di convincervi dell’assoluta necessità di essere ben fondati nella dottrina della Trinità. Conoscevo un uomo che ora è un buon ministro di Gesù Cristo, ma credo che all’inizio gli capitò di cadere nell’eresia; egli cominciò a dubitare della gloriosa divinità del nostro benedetto Signore, e per anni predicò la dottrina eretica, fino al giorno che gli accadde di ascoltare un vecchio ministro molto eccentrico che predicava sul testo: “Là il Signore sta per noi in tutta la sua maestà, in luogo di torrenti e larghi fiumi dove non giunge nave da remi, dove non passa potente vascello… I tuoi cordami, nemico, si sono allentati, non tengono più fermo in piedi l’albero, e non spiegano più le vele.” (Isaia 33:21,23) “Ora,” dice l’anziano servo di Dio, “tu abbandoni la Trinità e perdi il tuo equipaggiamento; non potrai rafforzare il tuo pennone. Una volta abbandonata la dottrina delle tre Persone, l’attrezzatura è perduta, e l’albero maestro, che dovrebbe essere un supporto al vascello, è sgangherato e traballante.” Un Vangelo senza la Trinità! È una piramide costruita sopra il suo apice. Un Vangelo senza la Trinità è una corda fragile che non può reggere. Un Vangelo senza la Trinità! Allora, davvero, Satana può abbatterlo. Ma datemi un Vangelo con la Trinità e le potenze dell’Inferno non potranno prevalere contro di esso; nessun essere umano potrà abbatterlo, nello stesso modo in cui una bolla potrebbe spaccare una roccia, o una piuma rompere a metà una montagna. Afferrate il concetto delle tre Persone, e avrete l’essenza dell’intera Divinità. Solo se sapete che il Padre, e il Figlio e lo Spirito Santo sono Uno, tutte le cose vi appariranno chiare. È la chiave d’oro dei segreti della natura; è la via d’uscita nel labirinto del mistero, e colui che la comprende capirà rapidamente ciò che i mortali non conosceranno mai.
II. Ora, come secondo punto, parliamo dell’OPERA CONGIUNTA delle tre Persone nella realizzazione della nostra salvezza. Guardate attentamente il testo, e vi troverete menzionate tutte e tre le Persone. “Io,” – cioè il Figlio – “pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro Consolatore.” Vi sono menzionate le tre Persone e tutte fanno qualcosa per la nostra salvezza. “Io pregherò,” dice il Figlio. “Io manderò,” dice il Padre. “Io conforterò,” dice lo Spirito Santo. Ora, parliamo un attimo di questo tema meraviglioso: l’unità delle Tre Persone, in relazione al grande proponimento della salvezza degli eletti. Quando Dio creò l’uomo, disse: “Facciamo l’uomo,” non faccio, ma “facciamo l’uomo a nostra immagine.” Gli Esseri divini si dissero l’un l’altro: “Diventiamo insieme il Creatore dell’uomo.” Così, quando nelle età passate immerse nell’eternità, decisero: “Salviamo l’uomo”, non fu il Padre che diceva: “Salvo l’uomo,” ma le tre Persone congiuntamente dissero di pari consentimento: “Salviamo l’uomo.” Questa è per me una sorta di dolce conforto, pensare che non è solo una Persona della Trinità ad essere impegnata nella mia salvezza; non è semplicemente una Persona della Divinità che ha promesso di redimermi, ma è un glorioso Trio Divino, e i tre dichiarano insieme: “Noi salveremo l’uomo.” Ora fate attenzione, poiché ogni Persona è presentata come se svolgesse un compito separato. “Io pregherò,” dice il Figlio – cioè intercessione. “Io manderò,” dice il Padre – cioè donazione. “Io conforterò,” dice lo Spirito Santo – cioè influenza soprannaturale. Oh! se fosse possibile per noi vedere le tre Persone della Divinità, vedremmo una di loro stare davanti al trono con le mani giunte gridando giorno e notte: “Oh Signore, quanto tempo?” Vedremmo uno cinto dell’Urim e Tummin, pietre preziose, sulle quali sono scritti i nomi delle tribù d’Israele; la vedremmo gridare al Padre: “Non dimenticare le Tue promesse, non dimenticare il Tuo patto.” L’ascolteremmo menzionare i nostri dolori, e presentare le nostre afflizioni a nostro vantaggio, perché è il nostro intercessore. E potremmo guardare il Padre e non vedremmo in Lui uno spettatore distratto e indolente riguardo all’intercessione del Figlio, ma lo vedremmo ascoltare, con orecchio attento, ogni parola di Gesù, accordando ogni richiesta. Ma dov’è lo Spirito Santo nel frattempo? Sta lì inoperoso? Oh no! Egli sta aleggiando sulla terra, e quando vede un’anima affaticata dice: “Vieni a Gesù, Lui ti darà riposo.” Quando vede degli occhi bagnati di lacrime, Egli le asciuga, e invita il disperato a cercare conforto nella Croce. Quando vede il credente nella tempesta, prende il timone della sua anima e pronuncia parole di consolazione; soccorre il cuore rotto, e sana le ferite; e sempre, nella Sua missione di misericordia, vola intorno al mondo, essendo presente ovunque. Guardate come le tre Persone lavorano insieme. Allora non dite: “Io sono grato al Figlio,” – così dovreste essere, ma Dio Figlio non salva più di Dio Padre. Non pensare che Dio Padre sia un gran tiranno, e che Dio Figlio abbia dovuto morire per renderlo misericordioso. Non era per fa sì che l’amore del Padre fluisse verso il Suo popolo. Oh no. L’uno ama tanto quanto l’altro; i Tre sono uniti nel grande proponimento di salvare gli eletti dalla dannazione. Notate però un altro particolare del nostro testo, in cui viene mostrata la benedetta unione dei Tre – una Persona promette all’altra. Il Figlio dice: “Io pregherò il Padre.” “Molto bene” – possono aver detto i discepoli – “Ti crediamo.” “Ed Egli manderà a voi …” Qui vedete che è il Figlio a firmare un assegno a nome del Padre. “Egli vi manderà un altro Consolatore.” Questo è un assegno firmato a nome dello Spirito Santo. “Ed Egli abiterà con voi per sempre.” Una persona parla per l’altra; e come potrebbero farlo se ci fosse un qualche disaccordo fra di loro? Se una desiderasse salvare, mentre l’altra no, non potrebbero fare promesse in nome dell’altro. Al contrario, qualunque cosa dica il Figlio, Il Padre ascolta; qualsiasi cosa prometta il Padre, lo Spirito Santo la attua, e qualunque cosa lo Spirito Santo infonda nell’anima, quella Dio Padre adempirà. Così le tre Persone fanno promesse l’una a nome dall’altra. In pratica, c’è un assegno con tre firme, tre nomi: Padre, Figlio e Spirito Santo. Per mezzo di tre immutabili “cose”, così come da due, il Cristiano è al sicuro lontano dalla morte e dall’inferno. Una Trinità che dà sicurezza, perché è una Trinità divina.
III. Il terzo punto riguarda la DIMORA dello Spirito Santo nei credenti. Ora, miei cari, i primi due argomenti sono stati materia di pura dottrina; questo ha invece a che fare con l’esperienza. La dimora dello Spirito Santo è un soggetto talmente profondo, ed ha tanto a che fare con lo Spirito umano, che nessuno avrebbe mai potuto essere davvero in grado di comprendere cosa sto dicendo, se non fosse stato spiegato da Dio. Ho sentito di un vecchio ministro di culto, che disse ad un professore dell’Università di Cambridge di essere in grado di capire una lingua mai imparata in vita sua. Diceva: “Io ho solo un’infarinatura di greco, e non conosco il latino, ma grazie a Dio posso parlare la lingua di Canaan, e ciò è più di quanto voi possiate fare.” Così, miei cari, io ora dovrò parlare un po’ della lingua di Canaan. Se non mi capirete, temo che sia perché non siete di estrazione ebraica, non siete figli di Dio né eredi del regno dei cieli.
Abbiamo visto dal testo che Gesù avrebbe mandato il Consolatore, che avrebbe abitato per sempre nei credenti; che avrebbe dimorato con loro e in loro. Il vecchio Ignazio martire usava chiamare se stesso Teoforo, o il latore di Dio, “Perché” – diceva – “io porto con me lo Spirito Santo.” Ed è vero che ogni credente è un latore di Dio. Non sapete che siete templi dello Spirito Santo? Poiché Egli dimora in voi. Non è un Cristiano l’uomo in cui non dimora lo Spirito Santo; può parlare bene, può capire la teologia ed essere un Calvinista ortodosso; sarà solo un figlio naturale elegantemente vestito, ma non un figlio spirituale. Può essere un uomo di tale profondo intelletto, di tale gigantesca umanità, con una mente dotata di una così grande intelligenza e di una immaginazione tanto elevata, da potersi immergere in tutti i segreti della natura.; può riconoscere il sentiero che nemmeno l’occhio dell’aquila riesce a vedere, e può addentrarsi nelle profondità inaccessibili alla comprensione dei mortali; ma, nonostante tutto il suo sapere, non sarà un Cristiano; nonostante i suoi studi, non sarà un figlio di Dio, a meno che non comprenda cosa significhi avere lo Spirito Santo dimorante in lui, sì, e per sempre.
Alcuni definiscono questo “fanatismo”, e dicono: “Tu sei un Quacchero; perché non sei un seguace di George Fox?” Bene, noi non siamo di quest’idea; noi vogliamo seguire chiunque segua lo Spirito Santo. E non dubito che anche Gorge Fox, pur con tutte le sue eccentricità, fosse in molti casi realmente ispirato dallo Spirito Santo; e ovunque io trovi un uomo in cui c’è lo Spirito di Dio, lo Spirito che è in me sussulta nell’ascoltare lo Spirito che è in lui, ed egli sente che noi siamo uno. Lo Spirito di Dio in un’anima cristiana riconosce lo Spirito presente nell’altra. Mi ricordo che una volta parlavo con un buon uomo, come credo che fosse, il quale insisteva dicendo che era impossibile sapere se avevamo lo Spirito Santo in noi oppure no. Mi piacerebbe che quell’uomo fosse qui stamani, in modo da potergli leggere questo versetto: “Ma voi lo conoscete, perché dimora con voi e sarà in voi.” (Giovanni 14:17). Ah! Tu pensi di poter dire se hai o meno lo Spirito Santo? Posso dire se sono vivo oppure no? Se prendessi la scossa, potrei dirlo o no? Suppongo di sì; lo shock sarebbe abbastanza forte da farmelo sapere. Nello stesso modo, se ho Dio dentro di me – se ho il tabernacolo della Deità nel mio petto – se ho Dio Spirito Santo dimorante nel mio cuore, e che rende il mio corpo un tempio, pensate che lo saprei? Chiamatelo fanatismo, se volete; ma io confido che ci siano alcuni fra di noi che sanno cosa significhi essere sempre, o generalmente, sotto l’influsso dello Spirito Santo – sempre in un senso, generalmente in un altro senso. Quando abbiamo delle difficoltà, chiediamo la guida dello Spirito Santo. Quando non capiamo una parte della Sacra Scrittura, chiediamo a Dio Spirito Santo di illuminarci. Quando siamo depressi, lo Spirito Santo ci conforta. Non potete spiegare in cosa consista la meravigliosa potenza della dimora dello Spirito Santo: come Egli faccia ritrarre la mano del credente quando sta per toccare una cosa proibita; come lo induca a venire a patti con i propri occhi; come Egli trattenga i suoi piedi, affinché non scivolino; come domini il suo cuore, e lo tenga lontano dalla tentazione. Oh! Voi che non conoscete nulla di questa dimora dello Spirito Santo, non disprezzatelo. Oh! Non lo disprezzate, perché questo è il peccato imperdonabile. “Colui che parla contro il Figlio dell’uomo, sarà perdonato, ma colui che parla contro lo Spirito Santo non sarà mai perdonato, né in questa vita né in quella a venire. (Matteo 12:32) Questo dice la Parola di Dio. Perciò, tremate, voi che disprezzate l’influsso dello Spirito Santo.
Prima di concludere questa parte, voglio farvi notare una piccola parola che mi piace moltissimo, ossia “per sempre.” Sapevate che non l’avrei dimenticata; eravate certi che non potevo lasciarla passare inosservata. “Abiterà con voi per sempre.” Vorrei avere qui un arminiano per finire il mio sermone. Immagino di sentirlo parlare di questa parola: “per sempre.” Probabilmente direbbe: “per – per sempre”; gli verrebbe da balbettare e tartagliare, perché mai riuscirebbe a pronunciarla immediatamente. Dovrebbe fermarsi e ricominciare, e alla fine concluderebbe: “La traduzione è sbagliata.” E dopo, penso che il poveruomo sarebbe costretto a provare anche che il testo originale è sbagliato. Ah! Ma benedetto sia Dio, poiché noi possiamo leggere: “Egli abiterà con voi per sempre.” Una volta ricevuto lo Spirito Santo, non lo perderò mai finché “per sempre” non sarà passato; fino a che l’eternità avrà tessuto i suoi cicli eterni.
IV. Ora dobbiamo concludere con una breve nota sul motivo per cui il mondo rifiuta lo Spirito Santo. È detto: “Che il mondo non lo può ricevere, perché non lo vede né lo conosce.” (Giovanni 14:17). Sapete cosa si intende talvolta con “il mondo”? Coloro che Dio, nella Sua stupenda sovranità, ha scartato quando ha scelto il Suo popolo: i non-eletti, coloro che non sono oggetto dell’elezione divina. Non i reprobi, che sono stati condannati alla dannazione a causa di qualche terribile sentenza; qui si tratta di quelli che sono stati scartati da Dio quando ha scelto i Suoi eletti. Questi non possono ricevere lo Spirito Santo. In più, ciò significa tutti coloro il cui stato carnale non li rende capaci di ricevere questo influsso divino; e questa è la verità: “Che il mondo non può ricevere.”
Il mondo non rigenerato dei peccatori disprezza lo Spirito Santo, “perché non lo vede.” Sì, credo che questo sia il grande mistero per cui molti sorridono all’idea dell’esistenza dello Spirito Santo – perché non lo vedono. Voi dite alla persona mondana: “Io ho lo Spirito Santo in me.” Egli risponde: “Io non lo vedo.” Vorrebbe che fosse qualcosa di tangibile: una cosa riconoscibile dai sensi. Avete mai sentito parlare di quell’argomento usato da un buon vecchio Cristiano contro un dottore scettico? Il dottore diceva che non esiste l’anima, e chiedeva: “Hai mai visto un’anima?” “No,” rispose il credente. “Hai mai ascoltato un’anima?” “No.” “Hai mai annusato un’anima?” “No.” “L’hai mai assaggiata?” “No.” “L’hai mai sentita?” “Sì,” rispose l’uomo – “sento di averla dentro di me.” “Bene,” disse il dottore – “Hai quattro sensi contro uno: e soltanto uno dalla tua parte.” “Molto bene,” disse il credente – “Hai mai visto una pena?”. “No.” “Hai mai ascoltato una pena?” “No.” “Ne hai mai annusata una?” “No.” “L’hai mai assaggiata?” “No.” “L’hai mai sentita?” “Sì.” “E questo sarebbe sufficiente, suppongo, per provare che c’è una pena?” “Sì.” Così la persona mondana afferma che non esiste lo Spirito Santo, poiché non riesce a vederlo. Bene, noi invece lo sentiamo. Tu dici che questo è fanatismo, e che in realtà noi non lo sentiamo. Supponi di dirmi che il miele è amaro. Io ti risponderei: “No, sono certo che non l’hai assaggiato; assaggialo e vedrai.” Così con lo Spirito Santo; se solo tu avessi sentito il Suo influsso, smetteresti di dire che non esiste, solo perché non puoi vederlo. Non ci sono forse tante cose, anche in natura, che non riusciamo a vedere? Avete mai visto il vento? No; ma sapete che il vento c’è, quando vedete l’uragano sollevare le onde del mare e sradicare le case degli uomini; o quando, nelle quiete serate, la brezza dello zefiro accarezza i fiori, e fa sì che le gocce di rugiada si posino, come perlacee corone, intorno alle rose. Avete mai visto l’elettricità? No, ma sapete bene che esiste una tale cosa, perché essa viaggia attraverso i fili per migliaia di miglia, e porta i nostri messaggi: sebbene non possiate vedere la cosa in sé stessa, sapete che esiste. Nello stesso modo dovete credere che esiste uno Spirito Santo che opera in noi, sia nel volere che nell’agire, anche se al di là dei nostri sensi.
Ma un ultimo motivo per cui le persone mondane sorridono alla dottrina dello Spirito Santo è perché non lo conoscono. Se lo conoscessero con il cuore e con l’esperienza, e se riconoscessero la Sua opera nell’anima; se fossero stati toccati da Lui; se avessero tremato sotto il peso del peccato; se i loro cuori fossero sensibili, non dubiterebbero mai dell’esistenza dello Spirito Santo.
Ed ora miei cari, il testo dice: “Egli dimorerà con voi e sarà in voi.” Concludiamo con questo dolce promemoria – che lo Spirito Santo abita in tutti i credenti, e sarà con loro.
Un ultimo commento e un consiglio sia per i santi di Dio che per i peccatori, e ho concluso. Santi del Signore! Stamani avete sentito che lo Spirito Santo è una Persona; ne avete avuto la prova. Che ne consegue? Ne consegue che dovreste essere assidui nel pregare lo Spirito Santo, come anche per mezzo dello Spirito Santo. Fatemi dire che è una certezza il fatto che potete levare le vostre preghiere allo Spirito Santo, che potete gridare sinceramente a Lui, poiché Egli è capace di fare abbondantemente al di là di quello che potete chiedere o pensare. Guardate tutta questa gente; cos’è che la fa convertire? Guardate questa folla; chi è che fa sì che io possa influenzare tutta questa gente? Sapete, questo luogo ora sta subendo una potente influenza, che, Dio volendo, si diffonderà oltre questa città, fino a raggiungere tutta l’Inghilterra. Infatti noi ora possiamo utilizzare sia la stampa che la predicazione e, con certezza, posso affermare che prima della fine dell’anno più di duecentomila dei miei “prodotti” saranno sparsi per la regione – intendendo per prodotti le parole emesse dalle mie labbra, o scritte dalla mia penna. Ma come possiamo far sì che quest’influsso contribuisca al bene? In che modo questa stampa darà gloria a Dio? Solo attraverso l’incessante preghiera per lo Spirito Santo; solo chiedendo di essere influenzati dallo Spirito Santo. Vogliamo che Egli rimanga impresso su ogni pagina stampata, e su ogni parola pronunciata. È per questo che dobbiamo essere doppiamente sinceri nell’invocare lo Spirito Santo; che Egli venga e approvi la nostra opera; che tutta la chiesa nella Sua interezza possa essere risvegliata, e non solo noi, ma l’intero mondo ne condivida i benefici.
C’è un’ultima cosa che io voglio dire all’empio. Stai attento a come parli dello Spirito Santo. Io non so quale sia il peccato imperdonabile, e non penso che qualcuno lo sappia; ma è qualcosa di questo tipo: “Colui che parla contro lo Spirito Santo non sarà mai perdonato.” (Matteo 12:31) Io non so cosa significhi: ma fate attenzione a dove mettete i piedi! C’è un pericolo: una buca che la nostra ignoranza ha coperto di sabbia; attenzione! Potreste caderci prima della prossima ora. Se c’è qualche conflitto nel vostro cuore, forse andrete in birreria e ve lo dimenticherete. Forse c’è una voce che sta parlando alla vostra anima, ma voi la scaccerete. Non vi sto dicendo che state resistendo allo Spirito Santo, commettendo il peccato imperdonabile; ma qualcosa del genere. State molto attenti. Oh! non c’è crimine sulla terra così nero come il crimine contro lo Spirito Santo. Potete bestemmiare il Padre, e sarete dannati per questo, a meno che non vi pentiate; potete bestemmiare il Figlio, e l’inferno sarà il vostro destino, a meno che non siate perdonati; ma bestemmiate lo Spirito Santo, e questo dice il Signore: “Non c’è perdono, né in questo mondo né in quello a venire.” Non posso spiegarvi in cosa consista la bestemmia, e non mi vanto di capirla; ma è una realtà. È il segnale di pericolo, fermati! uomo, fermati! Se hai disprezzato lo Spirito Santo, se hai schernito le Sue rivelazioni, e disdegnato ciò che i Cristiani definiscono il Suo influsso, io ti prego, fermati! Questa mattina cerca di riflettere seriamente. Forse qualcuno di voi ha commesso davvero il peccato imperdonabile; fermati! Lascia che la paura ti fermi; siediti. Non andare avanti sconsideratamente come ha fatto Jehu! Oh! Allenta le redini! Tu che sei un peccatore dissoluto, tu che hai pronunciato parole gravi contro la Trinità, fermati! Ah, che Egli possa fermarci tutti. Che ci possa richiamare all’ordine, e spingerci a dire: “Ho forse fatto questo?” Pensiamoci e non scherziamo mai con le parole e gli atti di Dio Spirito Santo
(Si ringrazia Antonio Consorte per la traduzione)